La Festa de “La Dorc e del Vin”

Il nostro progetto ha l’intento di promuovere, valorizzare e far conoscere la vita e le tradizioni contadine del nostro splendido territorio e, in generale, delle comunità di montagna.

Da sempre l’agricoltura e l’allevamento sono state le principali, e spesso uniche, fonti di sostentamento delle famiglie abitanti le valli del Trentino Alto Adige.

La fienagione, in particolar modo, era l’attività che teneva impegnate gran parte delle famiglie nei mesi estivi e la parola “dòrc” in dialetto primierotto sta a indicare il raccolto del secondo sfalcio dei prati, normalmente effettuato proprio nel mese di luglio.

Il “Comitato Tradizione e Cultura di Siror”  si propone, con tale manifestazione, di condividere atmosfere e abitudini di un tempo anche con chi non conosce le tradizioni contadine di montagna, siano essi turisti o gioventù locale.

È nata così la “Festa de le Dòrc”, manifestazione che si svolge a Siror nel mese di luglio e che rievoca proprio il secondo sfalcio dell’erba attraverso un’appassionante sfida. A confrontarsi sono delle coppie di contadini, composte da un uomo che falcerà il prato detto “el siegador” e da una donna che raccoglierà l’erba detta “la restelaresa”. Tutte queste operazioni vengono eseguite rigorosamente utilizzando attrezzi antichi e abbellendosi con costumi dell’epoca.

 

L’attrezzatura concessa è la seguente:

  • Falce con relativa pietra per affilarla – “Na falz e el coder co la pria”
  • Supporto e martello per battere la falce – “Na pianta col martel”
  • Due rastrelli -“Do restei”
  • Telo per raccogliere il fieno -“En ninzol de le corde”

 

Nello specifico la prova pratica si svolge nel seguente modo:

  • Falciare una parte di prato di circa 95 metri quadri -“Siegar na part de dòrc”
  • Stendere in modo uniforme l’erba falciata -“Slargar i antani”
  • Raccogliere l’erba falciata in modo da fare 2 strisce -“Far do rele”
  • Da una striscia ottenere un covone e l’altra caricarla su un telo apposito -“Far 3 mari e na carga”
  • Raccogliere in modo minuzioso tutta l’erba rimasta a terra in modo da lasciare il prato pulito -“Rapar “

 

 

Un’ora prima della gara si effettua un incontro con le coppie partecipanti per una spiegazione dettagliata dello svolgimento della gara e per predisporre la sfilata che condurrà al campo di gara in località Rio Lazer.

Nei pressi dello stesso viene predisposto uno spazio aperto al pubblico per la dimostrazione di come si prepara la falce, “bater la falz“.

Dopo la presentazione delle squadre ai presenti si effettua un’estrazione per l’abbinamento delle coppie ai relativi appezzamenti da falciare e infine ci si porta in postazione e si da il via alla gara.

 

I siegadori” iniziano lo sfalcio della “part” assegnata e al termine consegnano la falce ad un addetto, solo a quel punto “la restelaresa”, aiutata dal compagno, può iniziare a “slargar i antani”, distribuendo l’erba tagliata in modo da ricoprire l’intera superficie assegnata, e successivamente a “far do rele”. Da una ricaverà “tre mari” e dall’altra farà “na carga”. Ultima operazione “rapar la part”. Per sancire il termine della prova la coppia “pianta i restei”, conficca i rastrelli nel terreno, e l’addetto assegnato ferma il cronometro.

 

 

Quando tutti hanno terminato una commissione di tre giudici inizia ad esaminare le parti falciate: in base alla precisione e alla meticolosità di tutta l’operazione viene assegnato un punteggio.

 

Dopo la premiazione ci si reca tutti a festeggiare, cena tipica e serata danzante, presso il Centro Civico portando con se e mettendo in bella mostra gli attrezzi usati durante la competizione.

 

Da qualche anno abbiamo anche il piacere di ospitare, oltre ai comuni della Valle di Primiero, anche alcuni comuni del bellunese che condividono le nostre tradizioni contadine.

 

Dal 2005 è consuetudine, nella stessa giornata della “Festa de la Dòrc”, inaugurare nel centro storico del paese di Siror un bassorilievo in legno, narrante una leggenda del Trentino, scolpito nella settimana precedente.